La scuola Toscana

Già nel 1500 esistevano alcuni Liutai in Toscana quali Mastro Cellini a Firenze e Andrea Moretti, operante a Siena come costruttore definito “maestrino delle cetere“.
Nell’età classica, questa scuola può contare su Liutai di buona qualità. In particolare, vanno ricordati, a Firenze, Antonio e Giambattista Gabrielli (1716 – 1771 ), Lorenzo (fl. 1737 – 1775) e Tommaso Carcassi (fl. 1745 – 1786), che lavorarono a lungo insieme in borgo San Frediano, anche con il figlio di Tommaso, Vincenzo (fl. 1760 – 1815).
A Firenze, lavoravano anche Paolo Antonio Cati (fl. 1735 – 1763 ), Bastiano Pardini, e Pier Lorenzo Vangelisti (fl. 1700 – 1746).

Mentre a Livorno, lavoravano Antonio (1728 – 1810 ), Gennaro e Onorato Gragnani.

A Siena e Firenze troviamo Bartolomeo Bimbi (fl. 1750 – 1781), a Pistoia Lorenzo Maffei e a Pisa, Jacopo Brandini (fl. 1765 – 1807).

Nell’ottocento, va sottolineata l’opera di Serafino Casini (1863 – c. 1952) e del figlio Lapo.

A Firenze, sempre alla fine dell’ottocento e nel primo 900, lavorò Valentino De Zorzi (1837 – 1916), proveniente dal Veneto, che si ispirò ai Grignani oltre che a Stradivari.

Nello stesso periodo, lavorò a Firenze anche Giuseppe Scarampella (1838 – 1902) .

Massimi esponenti della liuteria Toscana, del primo novecento, sono certamente Carlo Bisiach (1892 – 1968), trasferitosi da Milano, ed il suo amico e allievo Igino Sderci (1884 – 1983), autore di una vastissima produzione ispirata alla scuola cremonese.

Un ringraziamento speciale a “ Tarisio “ https://tarisio.com/
( New York – London ) che ci ha permesso di utilizzare il suo stupendo archivio fotografico.
Thanks so much Tarisio