La scuola Veneta
La scuola veneziana rappresenta per importanza la terza scuola liutaria italiana. La peculiarità di questa scuola è che non esistano liutai autoctoni ma grazie a un’immigrazione dalla bassa Sassonia e con la creazione del ghetto di Venezia, questa città diventa a livello numerico la più ricca come numero di liutai.
I primi suonatori di violino appaiono nel 1552 ma già negli anni precedenti si possono trovare documenti a Venezia che parlano di suonatori di Lironi, violoni, viole, violette che possono essere identificate nelle viole da gamba nelle lire da braccio o da gamba. Tale complesso strumentale, di grande effetto di sei suonatori, si diffuse in gran parte dell’Italia essi corrispondevano ai seguenti strumenti violino ( soprano ), viola da braccio ( alto o tenore ), basso da braccio ( bassetto o basso ), violino piccolo ( falsetto ).
Tra i liutai di origine tedesca troviamo: Sigismondo Maler detto il tedesco, Giacomo Helsinki, Giorgio Kayasser, Max Unverboden. Ai tanti veneziani il più famoso Francesco ventura di Linarolo (c. 1540–c. after 1591)
È fondamentale l’apporto della liuteria germanica, che influenza stile e idee di costruzione ma che si mescola con un gusto tipicamente italiano; i liutai più rappresentativi di questo ricco periodo veneziano che inizia a fine ‘600 e termina nei primi anni dell’800 sono Matteo Goffriller (1659–1742) e Domenico Montagnana (1686–1750).
Pietro Guarneri (1695–1762) , Michele Deconet (c. 1712–1799), Santo Serafino (1699–c.1758) , Giorgio Serafino (1726–1775) e la Famiglia Pelizzon, Francesco Gobetti. (1726–1775)
Dalle altre città venete troviamo a Padova Domenico Reichel, Rocco Muratori, Giovanni Danieli a Verona Joannes Andreae e Sebastian Rausser, Francesco Barbieri, Giambattista Sanoni, Antonio Zanotti e a Vicenza Domenico Busan , Giacinto e Gaetano Santa Giuliana e a Treviso Pietro Antonio Dalla Costa (c. 1697–1770
Con l’inizio dell’Ottocento Venezia perde la supremazia economica sull’adriatico. Anche la produzione liutaria subisce un ridimensionamento, fino all’arrivo di Eugenio Degani Montagnana (1842–1901 )
A Vicenza lavorarono Giacinto Santagiuliana e Giovanni De Lorenzi con l’allievo Francesco Lazzaretti. Nello stesso periodo lavorarono in Veneto Giovanni Fabris, Ettore e Igino Siega, il dottor Gaetano Chiocchi e Pippo Santanastasio e Carlo De March (1904–1993)
Un ringraziamento speciale a “ Tarisio “ https://tarisio.com/
( New York – London ) che ci ha permesso di utilizzare il suo stupendo archivio fotografico.
Thanks so much Tarisio